IGT, DOC, DOCG, e Super Tuscan, facciamo un po’ di chiarezza

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I vini sono sempre accompagnati da sigle e indicazioni che racchiudono importanti informazioni sulla tipologia del vino e le regole che sono state applicate per realizzarlo. Proviamo a fare un po’ di chiarezza tra le sigle IGT, DOC, DOCG e la categoria dei Super Tuscan.

La sigla IGT significa Indicazione Geografica Tipica, introdotta nel 2010, indica i vini prodotti in aree vaste e, se la sigla è seguita dal nome di una regione significa che le uve possono provenire da tutto quel territorio regionale.

L’IGT si differenzia dai DOC e DOCG perché per la produzione dei vini possono essere utilizzati i vitigni liberamente senza dover rispettare le linee guida dei consorzi. Infatti se in un’annata un vitigno non può essere utilizzato può essere sostituito senza incorrere in sanzioni, libertà che può portare a blend di vitigni più equilibrati e corretti.

Il suggerimento è quello di non diffidare dalle IGT, ma approfondirne la conoscenza e imparando ad apprezzarle, anche perché non sono vini di bassa qualità a prezzi bassi, anzi in alcuni casi vi sono tantissime aziende agricole che producono vini IGT super premiati con dei prezzi veramente alti.

La sigla DOC indica la Denominazione di Origine Controllata, anche questa denominazione è stata introdotta nel 2010 e certifica la zona di origine e delimitata della raccolta delle uve utilizzate per la produzione di una determinata tipologia di vino. I vini devono essere sottoposti, poi, ad analisi fisiche chimiche ed organolettiche specifiche, realizzate da enti preposti al controllo, per verificare i requisiti della denominazione, se questi vengono meno il vino viene classificato come IGT o vino da tavola.

La sigla DOCG – Denominazione di Origine Controllata e Garantita è un marchio che indica al consumatore l’origine geografica di un vino, territorio che può essere ristretto a singola frazione, comune o addirittura in microzone che corrispondono ai vitigni.

La regolamentazione per produrre vini DOCG può essere ancora più ristretta dove oltre alla zona di produzione, il produttore debba rispettare percentuali precise di vitigni che devono essere utilizzati per realizzare il vino.

Le classificazioni DOC e DOCG, rispetto alle IGT, hanno dei disciplinari di produzione più restrittivi che mirano all’espressione del territorio e alla tipicità. La sigla DOCG deve essere interpretata non come migliore qualità in termini assoluti, ma nella produzione di un prodotto tipico che è espressione del territorio da cui proviene.

Oltre a queste sigle, negli ultimi anni si è fatta strada una nuova denominazione prettamente toscana i Super Tuscan. Molte le aziende che scelgono di produrre vini, definiti Super Tuscan, che non rispettano i disciplinari della DOC o DOCG e utilizzano vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Syrah, il Merlot o il Petit Verdot oltre al classico e toscanissimo sangiovese. La nascita di questa tipologia di vino risale agli anni 70, tra i primi e più famosi Super Tuscan troviamo il Vigorello, il Sassicaia, il Tignanello e molti altri.

I Super Tuscan sono vini molto interessanti, espressione dell’inventiva e della buona volontà dei produttori che continuano a rinnovarsi mettendosi alla prova con vini e vitigni particolari che non rientrano nelle zone dei disciplinari DOC e DOCG.

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Andrea Ranfagni

Sommelier FISAR